Da Labico a Zagarolo, passando in un continuo fondo valle, si snoda il Percorso dei Boattieri, raccontando lo stretto legame tra le due comunità e l’attività agricola realizzata fuori dal territorio di Lugnano (nome di Labico fino al 1872) dai suoi “Boattieri”.
Percorso dei Boattieri
Argomenti
Storia
Il Percorso almeno dal 1500, ma con elementi che fanno pensare ad un uso già in età medievale, attraversa tre valli nei comuni di Labico, Palestrina e Zagarolo: Valle Travicella a Labico, Via Fermaletavole a Palestrina e la Valle della Servicola a Zagarolo. Un percorso parallelo all’odierna e antica via Casilina, in una area ancora oggi tutta agricola, che collega le stazioni di Labico, Valvarino e arriva, proseguendo il cammino, a pochi passi dal centro storico di Zagarolo oppure dalla stazione dello stesso comune.
Il tracciato in molti punti è tutt’ora delimitato da muri a secco e in alcuni tratti è largo circa dodici metri, attestazione sicura della frequentazione oltre che dalle persone, anche da carri e dalle “vette di buoi”, che potevano circolare in due sensi di marcia senza ostacolarsi. Questo lascia presupporre che sia stato utilizzato per molto tempo ed è appunto legato ai “Boattieri” di Lugnano, la “casta” dedita all’agricoltura su terreni di proprietà o di terzi e che già nel 1637 in alcuni documenti sono descritti come particolarmente “esperti” e preferiti rispetto a quelli di altri comuni vicini.
Tracciato
Il Percorso attraversa parte del Centro storico di Labico, si sviluppa poi tutto in piano, affiancando campi, all’ombra di nocciole e noci, nella Valle Travicella e Via Fermaletavole.
Lungo il percorso, proprio all’inizio del tratto nel Comune di Labico si trova una importante fonte, la Fontana di Sassi Grossi, con il retrostante cunicolo di adduzione delle acque scavato nel tufo, da sempre fondamentale punto di sosta per le attività agricole e nei collegamenti tra Labico e Palestrina.